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Brand Activism: cos’è?
Brand Activism: cos’è?
In un’epoca in cui i valori contano più che mai, il brand activism non è solo una strategia di marketing.
Il fenomeno del Brand Activism: un ponte tra profitto e valori
Negli ultimi anni, il mondo del marketing ha assistito all’emergere di un fenomeno sempre più rilevante: il brand activism. Si tratta di un approccio in cui i marchi scelgono di schierarsi apertamente su temi sociali, ambientali, economici o politici, integrando questi valori nella loro identità e comunicazione. Ma cosa spinge le aziende a diventare paladine del cambiamento e quali sono le implicazioni di questa scelta?
Cos’è il Brand Activism?
Il brand activism rappresenta l’impegno attivo di un’azienda verso cause che hanno un impatto sulla società. Non si limita a donazioni o sponsorizzazioni: è un processo più profondo, che spesso comporta azioni concrete, messaggi chiari e posizioni coraggiose su questioni controverse.
Tra i temi più comuni affrontati dai brand troviamo la sostenibilità ambientale, i diritti civili, l’inclusione, l’uguaglianza di genere e la giustizia sociale. Esempi noti includono marchi come Patagonia, che ha fatto della lotta al cambiamento climatico una missione aziendale, o Nike, che con la campagna “Just Do It” ha supportato Colin Kaepernick nella sua battaglia contro le ingiustizie razziali negli Stati Uniti.
Perché il Brand Activism è in crescita?
Diversi fattori hanno contribuito alla diffusione del brand activism:
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Consumatori più consapevoli: Le nuove generazioni, in particolare i Millennials e la Gen Z, cercano aziende che riflettano i loro valori. Sono disposti a sostenere marchi etici e, allo stesso tempo, boicottare quelli che ritengono incoerenti o dannosi.
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La forza dei social media: Le piattaforme digitali amplificano le voci dei consumatori, ma anche quelle delle aziende. Un brand può comunicare le proprie posizioni a milioni di persone in pochi secondi, guadagnando visibilità globale.
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Cambiamento delle aspettative: Non è più sufficiente che le aziende producano buoni prodotti o servizi; devono anche dimostrare di avere un impatto positivo sulla società.
I rischi del Brand Activism
Nonostante i benefici, schierarsi su temi delicati comporta anche rischi significativi. Un posizionamento percepito come opportunistico o incoerente può portare a backlash, perdita di credibilità e danni alla reputazione. È il caso di alcune aziende che hanno lanciato campagne “green” o “inclusive” senza avere politiche interne o pratiche che supportassero realmente quei valori.
Per evitare il rischio di greenwashing o di accuse di ipocrisia, i brand devono assicurarsi che le loro azioni siano autentiche e sostenute da un impegno reale.
Come i brand possono agire autenticamente
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Ascoltare il proprio pubblico: Comprendere cosa conta davvero per i propri clienti è essenziale per scegliere cause rilevanti e significative.
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Allineare valori e azioni: La coerenza tra il messaggio e il comportamento aziendale è cruciale. Se un marchio sostiene la sostenibilità, deve adottare pratiche sostenibili lungo tutta la catena produttiva.
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Collaborare con esperti e organizzazioni: Partner esterni possono offrire credibilità e competenza, aiutando le aziende a fare la differenza.
Il futuro del Brand Activism
Con l’evolversi delle sfide globali, il brand activism non sembra destinato a scomparire. Anzi, è probabile che diventi sempre più una componente strategica del business. Le aziende che riescono a bilanciare l’impegno sociale con gli obiettivi di profitto saranno quelle che conquisteranno il cuore e la fiducia dei consumatori nel lungo termine.
In un’epoca in cui i valori contano più che mai, il brand activism non è solo una strategia di marketing: è un’opportunità per le aziende di essere parte attiva del cambiamento.