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Il potere delle partnership

Le collaborazioni sono una leva strategica sempre più determinante.

 
potere partnership

Nike torna a far parlare di sé con una campagna provocatoria che rievoca un momento chiave della sua storia: il lancio delle prime Air Jordan nel 1984, bandite dalla NBA appena un mese dopo il debutto. Lo spot immagina un mondo senza queste iconiche sneaker, oscurandole con rettangoli neri e ponendo una domanda cruciale: cosa sarebbe successo se Nike avesse rispettato il divieto imposto dalla lega? La risposta è chiara: il brand non si sarebbe fermato. Anzi, ha costruito un impero basato su collaborazioni innovative con lo sport, la musica e il cinema, coinvolgendo personalità come Spike Lee, Luka Doncic, DJ Khaled e Ronaldinho.

Questa strategia riflette un nuovo paradigma economico, quello delle partnership, come evidenziato da Forbes. Le collaborazioni strategiche non solo espandono il business, ma ridisegnano il mercato. Secondo una ricerca Forrester, le partnership generano il 28% del fatturato complessivo per le aziende mature, dimostrando quanto sia cruciale allearsi per crescere.


Il valore delle alleanze

Oggi più che mai, le aziende cercano alleanze durature per affrontare scenari competitivi sempre più complessi.

«Più il contesto diventa incerto e imprevedibile, più le imprese riconoscono i limiti dell’agire in solitaria e comprendono l’importanza di collaborare», afferma Stefania Romenti, professoressa di comunicazione strategica all’Università IULM.

Le partnership non solo aiutano a contenere i costi nei periodi di budget ridotto, ma rafforzano il brand e permettono di raggiungere nuovi pubblici, a patto che si basino su una visione di lungo periodo.

La strategia delle partnership non è nuova, essendo stata concettualizzata fin dagli anni ‘90 come un modello win-win, in cui entrambe le parti traggono valore dalla collaborazione. Tuttavia, il vero successo risiede in affinità culturale e valori condivisi.

«Non basta pensare ai benefici per il proprio business, bisogna adottare un mindset aperto, in cui il valore reciproco sia il cuore della relazione», sottolinea Romenti.

Il World Economic Forum rafforza questa visione, definendo le partnership come un elemento sempre più necessario per un capitalismo che coniuga crescita economica e impatto sociale.


Oltre i confini del settore

Le collaborazioni di successo non si limitano a prodotti o servizi, ma trasmettono valori e stili di vita. Ne è un esempio l’accordo tra Ferrari e Unicredit, una partnership pluriennale che unisce innovazione e servizi esclusivi con il motto “legati nella passione, uniti nell’eccellenza”.

«Siamo orgogliosi di collaborare con un marchio che rispetta la propria storia e guarda al futuro con una visione globale», ha dichiarato Andrea Orcel, CEO di Unicredit.

L’accordo mira a creare esperienze uniche per clienti e tifosi, consolidando il legame tra finanza e sport.

Le alleanze possono anche coinvolgere competitor storici, come dimostra la collaborazione tra IBM e Apple. Harvard Business Review definisce queste sinergie “la nobile arte delle alleanze”, un approccio che porta il marketing a un livello superiore, creando ecosistemi integrati invece di strategie isolate.

Oggi il successo nel marketing non si misura solo con la visibilità di un singolo brand, ma con la capacità di costruire reti e sinergie che amplificano l’esperienza del consumatore.

Il co-branding funziona quando la collaborazione è percepita come autentica e non solo come un’operazione commerciale.