blog
Aziende UE contro l'AI Act
Più di 150 dirigenti di aziende hanno scritto una lettera aperta all’Unione Europea chiedendo una revisione dei piani di regolamentazione sull’intelligenza artificiale.
Più di 150 dirigenti aziendali, tra cui Siemens, Renault e Airbus, hanno scritto una lettera aperta all’Unione Europea, esortando i politici a riconsiderare i piani di regolamentazione sull’intelligenza artificiale (IA).
La lettera, riportata dal Financial Times, è indirizzata al Parlamento europeo, alla Commissione e agli Stati membri, e critica il “AI Act”, il documento proposto dall’UE per monitorare i progetti di IA. I firmatari sostengono che tale legislazione potrebbe minacciare la competitività e la sovranità tecnologica europea, bloccando l’innovazione in questo settore.
Nel marzo precedente, Elon Musk e altri mille ricercatori e manager della Silicon Valley avevano chiesto una pausa di almeno sei mesi nello sviluppo dell’IA, per riflettere sulle possibili conseguenze di una tecnologia così avanzata. Una delle preoccupazioni sollevate dalla lettera riguarda le regole proposte per il controllo dei sistemi di IA generativa, come l’attuale ChatGPT sviluppata da OpenAI con il sostegno finanziario di Microsoft.
Secondo il “AI Act”, chi sviluppa modelli di IA dovrà registrare il prodotto finale presso l’UE, fornendo dettagli sulle procedure e le informazioni utilizzate per addestrare i modelli, anche se queste sono protette da segreto aziendale. Queste restrizioni potrebbero spingere molte grandi aziende a lasciare il mercato europeo in cerca di alternative altrove.
Nella lettera si sottolinea che l’Europa non può permettersi di restare indietro, e si propone che l’attuazione dei principi sia affidata a un organismo di regolamentazione dedicato, composto da esperti e sviluppato in stretta collaborazione con il settore economico. Il Parlamento Europeo ha approvato una bozza del “AI Act” il 14 giugno, dopo due anni di lavoro, integrando il testo con gli ultimi sviluppi nell’intelligenza artificiale generativa.